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| Esra Moore ✓ Ad Esra non piaceva poi molto uscire. L'aria aperta, così come almeno un milione di altre cose che coinvolgessero l'atto della deambulazione sotto agli occhi curiosi dei milioni di abitanti di Greymouth, o gli dava la nausea o lo stordiva. Era solito passare il suo tempo in casa, almeno durante le ore di sole, e anche quando per puro caso veniva costretto dall'oscura combinazione "frigo vuoto + fame da lupi/sete di un beduino nel deserto = necessità di andare al supermercato" a mettere il naso fuori dalla porta del suo condominio, non lo faceva se non sul tardi, assicurandosi che quelli che erano in giro non fossero né in troppi, né troppo chiassosi. Se ora, poi, aveva accettato di uscire era stato solo perché era sera e Jey lo aveva praticamente obbligato a seguirlo al parco di Jellystone. Altro posto che non gli piaceva poi molto, se volete saperlo. Le persone parevano non farci caso, ma lui aveva notato che i parchi, almeno nell'ultimo millennio, non erano puoi placidi luoghi in cui è piacevoli fare una passeggiata con l'innamorato. No. Ormai la cosa è ben diversa. Se hai la malsana idea di passare per le vie di un parco pubblico - di sera per di più! - lo fai soprattutto perché sei in compagnia e armato di spray al peperoncino. O, perché no, di un dannato Revolver! «Ancora mi chiedo cosa accidenti siamo venuti qui a fare...» biascicò ad un certo punto, cercando di tirarsi fuori autonomamente dalle sue mille congetture inutili senza capo né coda «Stavo benissimo a casa. E se proprio dobbiamo uscire perché non andiamo a bere?» Non lo dava molto a vedere, ma Esra era un gran bevitore. Gli piaceva un mondo passare il tempo al pub, parlando con gli amici ed assaggiando liquori su liquori. Inoltre, da qualche tempo, il pub era diventato davvero il suo ritrovo preferito. Non era forse lì che aveva conosciuto Jensen? Chiaro, non gli avrebbe mai detto neanche sotto tortura che era felice di averlo incontrato, anche perché non è che ricordasse poi molto del giorno in cui si erano conosciuti. Certo, le conseguenze di quell'intreccio di destini gli erano ben chiare perfino in questo momento, ma per quanto riguarda l'inizio di tutto...beh, c'era una sorta di buco nero nella sua memoria. ...e il fatto che Jensen stesso non dicesse niente, nascondendosi dietro al suo sorrisetto enigmatico, gli faceva desiderare di non ricordare MAI ciò che era accaduto. «Almeno non fa caldo.» No, non faceva caldo. Il tempo aveva tenuto per l'intera giornata, però ora, nonostante la calura del pomeriggio, c'era una deliziosa brezzolina.
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