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| Hope Dolokov L'unica cosa a cui Hope pensava quando Flippy veniva preso da quello furia incontrollabile, erano i momenti pieni di luce e felicità che avevano passato insieme. Si concentrava su quei momenti, li esplorava e li riviveva nella sua memoria, tentando di sfuggire a quella breve eppure tremenda realtà che le si presentava davanti agli occhi. Il suo Johnatan, il suo Flippy, il ragazzo più dolce e gentile della terra, che l'aveva sempre trattata come se fosse il più delicato dei fiori, che l'aveva sempre amata con una gentilezza fuori dal comune. La stessa persona che abitava ogni bel ricordo della sua mente era ora davanti a lei, con gli occhi iniettati di sangue e un sorriso crudele sul volto. No, quello non era Flippy. Quella persona che così spesso si trovava davanti era un frutto della malvagità degli uomini, la stessa malvagità che lei, la Speranza, aveva sperato di sradicare aiutando a rimettere insieme i cocci di un inutile guerra. Quando era scesa sulla terra aveva giurato a sé stessa che avrebbe messo la parola fine alla sofferenza che ogni giorno vedeva nell'infermeria di quel campo di battaglia e anche se la guerra era finita, non poteva ancora tornare. Il suo compito non era ancora finito. La guerra non era ancora finita, non nella testa di Flippy. Non aveva ancora terminato il suo compito e Flaky non si sarebbe data pace finché non avesse cancellato per sempre tutta la sofferenza dal cuore del suo Flippy. Avrebbe potuto farle del male, avrebbe potuto anche arrivare ad ucciderla, ma Flaky non l'avrebbe mai lasciato solo, perché sapeva di essere l'unica persona che poteva curarlo. Sapeva che solamente lei poteva renderlo felice. Con un ultimo esperto gesto pulì la ferita che Johnny, o per meglio dire la sua altra metà, gli aveva inferto, per poi applicarci un cerotto. Non faceva male, non più ormai. Hope non voleva farsi distrarre dal dolore fisico, perché aveva il dolore di Flippy a cui badare e il suo era molto peggio di quello di qualunque altro essere umano. Per quanto però si imponesse di essere forte, Flaky non poté fare a meno di sussultare quando sentì la porta di casa aprirsi. Un pensiero balenò nella sua mente e Hope si chiese se Flippy era ancora...non in sé stesso. Aveva paura che la risposta fosse si. Lo amava, l'aveva sempre amato e non voleva smettere per una cosa del genere, ma non poteva mentire a sé stessa: certe volte aveva paura. E quindi ecco che Flaky tornava a rovistare nei suoi ricordi, cercando il conforto fra quei momenti che mai avrebbe dimenticato. Sapeva che ci sarebbero stati molti altri momenti felici, lo sentiva, ma nonostante questo, non riusciva a scacciare quel terrore che ogni tanto la prendeva. Però sarebbe rimasta. Sarebbe sempre rimasta per recuperare i pezzi che Flippy perdeva, per farlo sorridere quando non c'era niente per cui sorridere. Quando sentì la sua voce, spaventata e dolce come sempre, un sorriso grande e luminoso le si dipinse sul volto e senza neanche pensare si fiondò da lui, senza però osare avvicinarsi troppo. Questa volta non era la paura a trattenerla, ma la semplice timidezza. Arrossì, rendendosi conto che avrebbe voluto gettarsi fra le sue braccia, ma Flaky era troppo posata per fare una cosa del genere, quindi gli si avvicinò con calma, per poi appoggiare le piccole e delicate mani sul suo petto. «Va tutto bene?» Chiese con un sorriso, guardandolo attentamente con i suoi occhioni.
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